Chiesa di san Pietro in vincoli: le altre opere d'arte

Degni di nota sono anche gli affreschi che decorano la quinta cappella sinistra, attribuiti alla cinquecentesca scuola di Bernardino Luini (restaurati negli anni ottanta del secolo scorso da A. Geroldi) e rappresentanti la scena dell'Annunciazione (nella lunetta ad arco), il Creatore (nella volta) e nella parte superiore delle pareti laterali, entro nicchie dipinte realizzate in falsa prospettiva, le figure di quattro santi (tra i quali si riconoscono San Paolo e San Bernardino da Siena). In questa stessa cappella è esposto il pregevole stendardo ("Santi Pietro e Paolo in adorazione del Ss. Sacramento") realizzato, sulla base dei cartoni di Tommaso Picenardi (la cui presenza a Madignano è testimoniata in una nota nell'elenco delle spese depositato presso l'Archivio della Curia Vescovile, datata 1747), in seta ricamata a mano con fili d'oro e d'argento e figure dipinte a tempera, cui corrisponde lo stendardo con l'immagine della "Madonna del Rosario col Bambin Gesù", nella cui cornice sono dipinti quattro medaglioni raffiguranti i misteri gaudiosi.

Affreschi del XV secolo
Affreschi del XV secolo attribuiti alla scuola del Foppa

Di sicuro interesse per il loro valore artistico sono anche le due tele ad olio esposte, entro cornici in stucco (opera del comasco Giuseppe Preti), sulle pareti che definiscono la zona presbiteriale: sia il dipinto raffigurante San Gerolamo che quello in cui si riconosce il Re Davide (C. Alpini, 1992) sono state realizzate nel XVII secolo (probabilmente donate da uno dei Commendatari che ressero il Monastero di Madignano in quel periodo, tutti alti dignitari ecclesiastici appartenenti ad importanti famiglie patrizie romane) e rivelano una mano attenta alle innovazioni caravaggesche, soprattutto nella rappresentazione dei panneggi e dei modellati, definiti da luci ed ombre ardite.

All'interno dei bei mobili da sacrestia, da poco riportati al loro antico splendore grazie ad un attento lavoro di restauro (tra i quali si distinguono, per eleganza formale, il lungo mobile composto da diversi cassetti ad ante, con specchiature intagliate a motivi geometrici ed arricchite da cornici modanate, recentemente alleggerito dei due alti sportelli laterali), sono custoditi diversi oggetti devozionali che, anche se non più usati nelle attuali cerimonie religiose, attestano un antico fervore dei fedeli: medaglioni, piccoli calici realizzati in metallo dorato od argentato finemente cesellati, reliquiari. Tra questi ultimi si impongono all'attenzione, per tecnica realizzativa, due piccoli reliquari ad ostensorio del XVIII secolo, con fusto costituito da palmette a ricciolo e ricettacolo mistilineo con luce in vetro, e tre reliquiari "a fiala", il cui corpo cilindrico, che custodisce la reliquia poggia su una base circolare ed è trattenuto superiormente da un "cappello" con sferetta e crocetta apicale.

Non meno interessanti sono alcuni candelieri lignei, appartenenti all'arredo sacro della chiesa settecentesca, riccamente intagliati e dorati a foglia, allo stesso modo di due angeli tedofori "di legno adorati", citati anche nell'inventario della suppellettile "che si trova nel tempio di San Pietro in Vincolis di Madignano fatto da Giov. Batta. Malosio, Priore di detta chiesa" (1638).

Ancora molte sorprese potrà rivelare questo edificio una volta che studiate le preziose testimonianze riportate alla luce durante gli interventi atti all'adeguamento ed al restauro della chiesa stessa; segni di un insediamento risalente al periodo imperiale del primo secolo dopo Cristo, tracce di palificazioni longobarde, tombe di monaci, fondazioni della primitiva abside poligonale.

La chiesa, oggi dotata di vani di servizio e di un adeguato impianto di riscaldamento, presenta ora un nuovo arredo liturgico (realizzato dallo scultore cremasco prof. M. Zurla), costituito da ambone ed altare marmorei (quest'ultimo consacrato dal Vescovo Monsignor Angelo Paravisi, durante la solenne cerimonia del 10 dicembre 2000) e di una sede con seduta in legno; i tre elementi, collocati nella zona presbiteriale, totalmente rinnovata nei materiali, sono decorati con tondi di bronzo dorato raffiguranti scene del vecchio e del nuovo testamento ("il sacerdote Melchisedec benedice Abramo", "Abramo sacrifica il figlio Isacco", "Abele viene immolato da Caino", "Cristo risorto appare ai discepoli e con loro condivide pane e pesci", "Gesù spiega le scritture ai due discepoli di Emmaus", "Gesù appare a Pietro".

 Ultimo aggiornamento: 06/09/2017
San Carlo Borromeo
Tommaso Pombioli (attribuzione), San Carlo Borromeo, metà del XVII secolo, Madignano, chiesa parrocchiale

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