Istituto comprensivo. Lettera del dirigente Romano Dasti alle famiglie

"Fare tesoro di queste giornate per essere più forti nell’affrontare con positività il futuro"

13/03/2020  - 952 letture     Coronavirus

Cari genitori,
stiamo vivendo circostanze eccezionali. Tutti stiamo provando disorientamento, preoccupazione, ansia, sofferenza. Comprensibilmente l’attenzione è focalizzata sugli adulti e sugli anziani, le persone che sono più esposte alle conseguenze dell’epidemia in corso. Ma come genitori sentite anche le difficoltà dei vostri figli, costretti a rinunciare forzatamente alla scuola ed anche privati della possibilità di incontro con gli amici e di svolgimento di quelle attività quotidiane che riempivano e rendevano piacevoli ed arricchenti le loro giornate.

Da tre settimane le scuole sono chiuse e lo saranno ancora almeno per altre tre. Credo che ai vostri figli la scuola stia mancando, anche a quelli che magari mostravano di amarla poco. Perché la scuola non è solo un essenziale momento di apprendimento e di crescita culturale ma anche occasione di relazioni, di scambi, di interazioni a tanti livelli: è una comunità di vita che offre moltissimi stimoli per la crescita delle giovani generazioni.

Stiamo mettendo in atto forme, adatte alle singole età, di didattica a distanza. Ma, e credo ve ne siate accorti anche voi, si tratta di una modalità che non riesce a surrogare, se non in minima parte, la didattica in presenza. Ci stiamo rendendo conto in maniera chiara come, soprattutto in riferimento a bambini, ragazzi ed adolescenti, la dimensione della prossimità e della vicinanza costituisca il presupposto indispensabile ed il sostrato più fertile di una didattica veramente efficace. Il rapporto educativo ha bisogno di sguardi, di voci, di relazione diretta, non mediata da strumenti tecnologici.

Come scuola siamo impegnati ad implementare modalità di didattica a distanza cercando col passare dei giorni di affinare sempre più tali strumenti ai quali non siamo del tutto preparati. Fortunatamente le nuove tecnologie della comunicazione ci mettono a disposizione opportunità impensabili solo pochi anni fa. È sicuramente un vantaggio, una bella opportunità ma che, come dicevo, riesce a supplire solo in minima parte alla sospensione delle attività didattiche in presenza.

Con particolare riferimento alla scuola primaria e secondaria, è importante far passare ai vostri figli l’idea che non siamo in vacanza ma che questo periodo va ben utilizzato, anche se con modalità inedite, per continuare un percorso formativo e di apprendimento forzatamente interrotto qualche settimana fa. Per questo, le attività che vengono proposte dai singoli docenti devono essere svolte come se fossimo a scuola, in qualche caso restituite ai docenti e saranno oggetto, con le modalità e le forme che ciascun docente stabilirà, di una valutazione, a partire dalla dimensione dell’impegno e della partecipazione alle attività proposte.

So che non tutti gli alunni e le famiglie possiedono la strumentazione adatta per fruire della didattica a distanza. I docenti stanno attivando le strategie più appropriate ma in questa fase è particolarmente problematica anche la comunicazione. Chiedo a tutti, in particolare ai rappresentanti di classe e sezione, di attivarsi affinché tutti gli alunni possano essere messi nelle condizioni di poter effettuare le attività proposte. I docenti sono a disposizione per ogni chiarimento e gli uffici di Offanengo, salvo nuove disposizioni, rimangono aperti in orario antimeridiano. In generale, oggi come sempre, è importante un clima collaborativo tra famiglie e docenti.

Le preoccupazioni per le eventuali parti di programma che non potranno essere svolte nel corso di quest’anno scolastico credo debbano essere molto relativizzate rispetto alla situazione che stiamo vivendo ed alle potenzialità di crescita in termini di consapevolezza e di visione del mondo che le accompagna. Questa situazione eccezionale, inedita per le nostre generazioni, deve fare ma-turare in noi e soprattutto nei nostri figli una nuova matura consapevolezza, una visione della realtà ed insieme valori che li attrezzino ad affrontare il futuro. Viviamo il tempo dell’incertezza, un’incer-tezza a cui da decenni non eravamo abituati. I cambiamenti climatici e le dinamiche ambientali, lo sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione con le loro enormi potenzialità anche negative e preoccupanti, ed ora anche la possibilità di pandemie ci proiettano in una dimensione di inquietudine che ci preoccupa. Le Indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione del 2012 suggeriscono l’orizzonte entro il quale si muove la scuola, ossia quello di «promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze» dentro una dimensione che «comprende, insieme, l'apprendimento e “il saper stare al mondo” […] In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, e è anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La scuola affianca al compito "dell'insegnare ad apprendere" quello "dell'insegnare a essere”».

Quanto torneremo ad incontrare i nostri alunni saremo particolarmente attenti a cercare con loro di “dare senso” all’esperienza inedita che tutti stiamo vivendo. Tra qualche mese saremo tutti inevitabilmente cresciuti. L’importante è che le giovani generazioni possano fare tesoro di queste giornate per essere più forti nell’affrontare con positività il futuro.

Il dirigente scolastico
Prof. Romano Dasti

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